Nel panorama digitale attuale, comprendere il funzionamento dei cookie di Google è diventato essenziale per aziende, sviluppatori e utenti.
Questi piccoli file di testo, salvati nei browser durante la navigazione, svolgono un ruolo fondamentale nell’esperienza online, consentendo la personalizzazione dei contenuti, il tracciamento delle preferenze e la fornitura di pubblicità mirata.

Tuttavia, non tutti i cookie operano allo stesso modo: la distinzione tra cookie di prima parte e di terze parti è cruciale per analizzare l’impatto sulla privacy e sull’usabilità.
Mentre i primi sono gestiti direttamente dal sito visitato, i secondi provengono da entità esterne e pongono rilevanti interrogativi etici e normativi.
A partire dal 2025, Google ha previsto importanti aggiornamenti nel modo in cui i cookie saranno gestiti su Chrome, con l’obiettivo di bilanciare la protezione dei dati personali con le esigenze del settore pubblicitario.
In questo articolo approfondiamo le tipologie, le criticità e le nuove regolamentazioni in arrivo.
Cosa sono i cookie di Google?
I cookie di Google sono piccoli file di testo che vengono memorizzati nel browser dell’utente durante la navigazione su siti web.
Questi file contengono informazioni utili per migliorare l’esperienza dell’utente, come le preferenze di lingua, le impostazioni di accesso e i dati di navigazione.
Google utilizza i cookie per vari scopi, tra cui la personalizzazione dei contenuti, l’analisi del traffico web e la fornitura di annunci pubblicitari mirati.
I cookie possono essere suddivisi in diverse categorie, a seconda della loro funzione e della loro origine.
Tipi di cookie
Comprendere le tipologie di cookie utilizzate durante la navigazione è essenziale per valutare l’impatto che questi strumenti hanno sulla privacy e sull’esperienza dell’utente.
I cookie si dividono principalmente in due categorie: di prima parte e di terze parti.
Mentre i primi vengono impostati direttamente dal sito visitato e supportano funzionalità utili come il salvataggio delle preferenze, i secondi sono generati da soggetti esterni e spesso utilizzati per il tracciamento pubblicitario.
Le differenze tra queste due tipologie sono al centro del dibattito normativo e tecnologico, specialmente in vista delle nuove regolamentazioni introdotte da Google a partire dal 2025.
Cookie di prima parte
I cookie di prima parte sono creati e gestiti direttamente dal sito web che l’utente sta visitando.
Questi cookie sono generalmente utilizzati per migliorare l’esperienza dell’utente, memorizzando le sue preferenze e facilitando la navigazione.
Ad esempio, un sito di e-commerce può utilizzare cookie di prima parte per ricordare gli articoli aggiunti al carrello o le informazioni di accesso dell’utente.
- Creati dal sito web visitato;
- Migliorano navigazione e memorizzano preferenze.
Cookie di terze parti
I cookie di terze parti sono creati da domini diversi da quello del sito web che l’utente sta visitando.
Questi cookie vengono spesso utilizzati per scopi pubblicitari e di tracciamento, permettendo a terze parti, come inserzionisti e reti pubblicitarie, di monitorare il comportamento dell’utente su diversi siti web.
Ad esempio, un utente che visita un sito di notizie potrebbe ricevere un cookie di terze parti da una rete pubblicitaria, che utilizzerà le informazioni raccolte per mostrare annunci pertinenti su altri siti.
- Creati da domini esterni al sito;
- Usati per tracciamento e pubblicità.
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Qual è il problema con i cookie di terze parti?
I cookie di terze parti sollevano preoccupazioni significative in termini di privacy, poiché consentono il tracciamento dell’attività online degli utenti su più siti web senza il loro consenso esplicito.
Questo tipo di monitoraggio può portare alla raccolta di dati sensibili e alla creazione di profili dettagliati degli utenti, spesso senza che essi ne siano consapevoli.
Inoltre, l’uso diffuso dei cookie di terze parti ha portato a una crescente pressione da parte delle autorità di regolamentazione e dei consumatori per una maggiore trasparenza e controllo sulla raccolta dei dati personali.
Tracciamento non consensuale | I cookie di terze parti permettono il monitoraggio dell’attività online senza consenso esplicito. |
Raccolta di dati sensibili | Possono raccogliere informazioni personali potenzialmente sensibili sull’utente. |
Profilazione non trasparente | Consentono la creazione di profili dettagliati senza che l’utente ne sia consapevole. |
Preoccupazioni per la privacy | Sollevano dubbi significativi sul rispetto della privacy degli utenti. |
Pressione normativa e sociale | Le autorità e i consumatori richiedono maggiore trasparenza e controllo nella gestione dei dati. |
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Quali sono le nuove regole sui cookie di Google?
Nel 2025, Google ha annunciato un cambiamento significativo nella gestione dei cookie di terze parti nel browser Chrome.
Contrariamente ai piani precedenti di eliminare i cookie di terze parti, Google ha deciso di mantenere questi cookie, offrendo agli utenti un maggiore controllo sulle loro preferenze di privacy.
Secondo Anthony Chavez, vicepresidente della divisione Privacy Sandbox di Google, l’azienda non implementerà un nuovo prompt autonomo per la gestione dei cookie, ma continuerà a utilizzare le impostazioni di privacy e sicurezza esistenti in Chrome .
Questa decisione è stata influenzata da diversi fattori, tra cui le preoccupazioni delle autorità di regolamentazione, come la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, e il feedback dell’industria pubblicitaria.
Molti operatori del settore hanno espresso dubbi sull’efficacia delle alternative proposte da Google, come le API del Privacy Sandbox, nel garantire la stessa funzionalità dei cookie di terze parti

Insomma, i cookie di Google verranno eliminati nel 2025?
No, i cookie di terze parti di Google non verranno eliminati nel 2025. Dopo anni di pianificazione e diversi rinvii, Google ha deciso di abbandonare il piano di rimozione dei cookie di terze parti in Chrome.
Invece, l’azienda introdurrà una nuova esperienza in Chrome che consentirà agli utenti di fare una scelta informata sull’uso dei cookie, mantenendo al contempo le funzionalità esistenti.
Questa decisione rappresenta un compromesso tra le esigenze di privacy degli utenti e le necessità dell’industria pubblicitaria.
Mentre gli utenti avranno un maggiore controllo sulle loro preferenze di privacy, gli inserzionisti potranno continuare a utilizzare i cookie di terze parti per le loro strategie di marketing.
Tuttavia, è probabile che l’uso dei cookie di terze parti diminuisca nel tempo, man mano che gli utenti diventano più consapevoli delle loro opzioni e che emergono nuove tecnologie per la protezione della privacy
Conclusione
In questo articolo, abbiamo analizzato in dettaglio cosa sono i cookie di Google, con particolare attenzione alla distinzione tra cookie di prima parte e di terze parti.
Mentre i primi svolgono un ruolo funzionale nell’ottimizzazione dell’esperienza utente, i secondi sono spesso associati a pratiche di tracciamento e raccolta dati che sollevano preoccupazioni legate alla privacy.
Abbiamo evidenziato i principali problemi legati ai cookie di terze parti, come la mancanza di consenso esplicito e la profilazione non trasparente, che hanno portato a pressioni normative sempre più stringenti.
Infine, sono state illustrate le modifiche annunciate da Google per il 2025: anziché eliminare del tutto i cookie di terze parti, l’azienda opterà per un modello che combina continuità funzionale e maggiore controllo da parte degli utenti.
Questo cambiamento rappresenta un compromesso che riflette la complessità del dibattito tra tutela della privacy e sostenibilità dell’ecosistema pubblicitario online.
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